Intervista al Direttore Generale Mario Marotta, PRIVATE anno 9 n° 4 di Aprile 2023

Il valore del microcredito

Dopo una carriera dirigenziale nel pubblico, Marotta è passato alla finanza
Nell’intervista a PRIVATE presenta le potenzialità del settore a vantaggio delle Pmi

 

Mario Marotta, un’esperienza  maturata nella definizione  dell’intervento pubblico  nell’economia sempre guardando  allo sviluppo dell’impresa privata,  oggi impiegata in un contesto  associativo privato, come  direttore generale della Cassa  del Microcredito, che fa capo  a Confesercenti. Un cambio di  percorso, ma con una serie di  conferme. 

Gli inizi 
“Ho iniziato la mia carriera  dirigenziale nel pubblico e ho  avuto l’opportunità di occuparmi  di progetti finanziari, redigendo  misure a favore dello sviluppo delle  imprese italiane, anche in settori  particolarmente complessi come  quello dell’agroalimentare o del ciclo  di gestione dei rifiuti”, racconta il  manager.  Il quale ne parla come esperienze  molto formative, sia a livello  manageriale, che come cittadino.  “Man mano che assumevo incarichi  di maggior rilievo, ho sempre fatto  tesoro delle esperienze pregresse  dandomi come obbiettivo costante  l’efficientamento delle condizioni  economiche delle imprese e dei  lavoratori”, aggiunge. “Il contesto  associativo privato in cui ora opero,  in realtà, è un microcosmo in cui si  ripresenta la necessità di intervenire  finanziariamente a favore delle  imprese con servizi sempre più  moderni e qualitativamente validi.  In buona sostanza, nel tutelare  interessi diffusi, quelli delle micro,  piccole e medie imprese italiane,  l’obiettivo è sempre quello della  crescita economica del nostro Paese”. 

Cosa l’ha spinta ad abbandonare  la carriera nella pubblica  amministrazione?
Mi ha convinto il progetto,  che risponde ad alcune tra le  prioritarie necessità che oggi  hanno le imprese italiane, basato  su un’analisi dei fabbisogni che  condivido pienamente ossia che,  in un momento di crisi come  quello che sta vivendo il principale  tessuto economico italiano, le  Pmi, occorre sviluppare modelli  che facilitino l’accesso al credito di  queste. Ho aderito all’iniziativa di  Confesercenti, che ha costituito un  operatore nazionale di microcredito  in grado di soddisfare le esigenze  di sviluppo e consolidamento della  piccola impresa italiana di cui, da  sempre, è la rappresentante più  lungimirante e dinamica. 

Per chi non lo sapesse, cosa fa un  operatore di microcredito e come  si cala nel contesto attuale? 
Si tratta di un intermediario  finanziario, iscritto all’elenco di  cui all’articolo111 del testo unico  bancario, specializzato nell’esercizio  di finanziamenti di piccolo taglio  destinati alle micro, piccole  e medie imprese italiane, che  intendono avviare nuove iniziative  commerciali o ampliare la propria  offerta sostenendo investimenti  dimensionalmente limitati.  Il microcredito si rivolge anche  a quei giovani professionisti che  intendono realizzare il loro sogno  di mettersi in proprio e avviare una  carriera autonoma consentendo a  quest’altra fondamentale categoria di  imprenditori di se stessi di ottenere  finanziamenti per l’apertura del  loro studio, per sostentare la loro  formazione obbligatoria, in sostanza  per crescere ed accrescere la loro  professionalità e capacità reddituale.  Il microcredito è la forma di  L’obiettivo a tendere  è di soddisfare i bisogni di cassa  di un numero crescente di micro,  piccole e medie imprese italiane,  diventando un partner  di lungo corso di chi ci sceglie  Mario Marotta finanziamento che può essere  azionata anche da quei soggetti  imprenditoriali che non possono  ricevere sostegno dal sistema  creditizio ordinario, le cui regole e i  cui costi, diretti e indiretti, non sono  conciliabili con questi soggetti che,  causa la crisi economica che stiamo  vivendo, stanno diventando sempre  più numerosi.  

Dunque, un modo etico di fare  credito?
Un modo diverso di farlo, in cui si  cerca di valutare non solo il merito  creditizio del soggetto richiedente  ma anche la potenzialità del  progetto che si intende sviluppare.

 

Come nella definizione delle  misure di intervento pubblico?
Esatto. È un modello che favorisce il  singolo progetto imprenditoriale ma  che guarda necessariamente a come  questo si inserisce in un tessuto  più ampio, senza basarsi solo ed  esclusivamente sul merito di credito  del richiedente.  Il microcredito è un sistema  di finanziamento che tende  all’accrescimento della ricchezza  diffusa creando uno schema in cui  il finanziatore cura, nel tempo, la  crescita del finanziato. Lo segue, lo  informa e lo corregge, se necessario,  ridefinendo assieme a questi le  decisioni e gli obiettivi aziendali  con dei servizi di tutoraggio che  consentono di sviluppare un  modello armonico e contestualizzato  di impresa nei territori e nei settori  di appartenenza.  Come è nato questa passione  per il settore?  Quando ho incontrato i vertici  di Confesercenti che mi hanno  spiegato il progetto, rimasi  colpito dalla validità di questo  e fui contagiato dall’entusiasmo  che scaturiva dalla spiegazione  del modello scelto. Mi chiesero  di diventare il direttore generale  della Cassa del Microcredito,  intermediario di microcredito di  proprietà di Confesercenti.  Ne fui lusingato. Compresi l’essenza  sociale di questo nuovo servizio  che Confesercenti intendeva  offrire alle imprese che rappresenta  e soprattutto fui persuaso della  necessità di sviluppare un modello  creditizio che valutasse le iniziative  imprenditoriali senza basarsi  necessariamente sul patrimonio  dell’imprenditore richiedente.

Quali sono gli obiettivi della Cassa?
Purtroppo, il microcredito in Italia,  nonostante gli ottimi sforzi di  promozione fatti dall’Ente Nazionale  di Microcredito, non ha ottenuto  la diffusione auspicata. La Cassa del  Microcredito che dirigo, si pone,  grazie al supporto di Confesercenti quale punto di riferimento nazionale  della microfinanza.  L’obiettivo a tendere è di soddisfare  le necessità finanziarie di un  numero sempre crescente di micro,  piccole e medie imprese italiane e  di diventarne il partner di lungo  corso, implementandone l’efficienza  e la produttività con la fornitura di  servizi non solo finanziari ma anche  di assistenza tecnica.  Il vantaggio dovuto alla disponibilità  della rete sviluppata negli anni dalla  principale associazione di tutela  delle PMI italiane, Confesercenti,  è un vantaggio non da poco ma  significa anche porsi obiettivi  sfidanti ed ambiziosi a cui Cassa del  Microcredito non può sottrarsi.  Spero, con il mio impegno, di  favorire lo sviluppo del microcredito  in Italia, operando all’interno  di un intermediario finanziario  veloce, competente e, al contempo,  dotato di una struttura solida e  professionale in grado di realizzare  le vision di quella piccola impresa  italiana che in passato è stata più  volte capace di intestarsi il merito  della ripresa economica ma che oggi  non sempre viene assecondata dal  sistema finanziario.